Popular Metaphysics: the Don Bosco district and the southern Roman suburbs between landscape and artifice Marked by majestic perspectives, visually related to other Roman avenues, and semantically connected to the Mausoleum of Alexander Severus, the Don Bosco quarter, in Rome, features the lithic nature of a wing and the obsessive repetition of its housing blocks. It was mainly designed by Gaetano Rapisardi in the early Fifties, by further developing the 1931 Plan of Rome, and can be considered as the only discontinuity in the national panorama of low-cost housing quarters, more related to foreign contexts than other Italian coeval experiences. Although almost completely neglected by the Italian architectural debate, the Don Bosco quarter portrays a sophisticated spatial organism, due to the monumental dimension of its blocks and the perspectival majesty of Viale San Giovanni Bosco, one of the biggest urban axis in Italy. All those elements tipify a unique morphological area, enclosed by a couple of poles: the Mausoleum and Cinecittà.

Il quartiere Don Bosco, nella periferia meridionale di Roma, rappresenta uno tra gli esempi più emblematici del dopoguerra romano, anche in ragione del suo travagliato sviluppo urbano. Elaborato a partire dal piano regolatore del 1931 e completato a metà degli anni ’50, in piena epoca di speculazione edilizia, il Don Bosco si caratterizza per l’ impianto organico fortemente gerarchizzato, che lo differenzia da altre esperienze coeve, contrapponendolo ai vicini “tre tuscolani” di Muratori, Libera e De Renzi, latori di una scrittura urbana per parti. I monumentali intensivi di Gaetano Rapisardi che, unitamente alla basilica di San Giovanni Bosco, definiscono la piazza, uno spazio senza precedenti tra i quartieri di edilizia pubblica in Italia, ma anche gli interessanti progetti minori che costellano il quartiere, così come la cornice scenica del grande asse viario -aperto e chiuso dai due fondali tematici- costituiscono l’immagine peculiare di questo frammento poco indagato della periferia di Roma, a metà tra la visione piacentiniana e le scenografie di Cinecittà.

Metafisica popolare: il quartiere Don Bosco e la periferia meridionale romana tra paesaggio e artificio / Falsetti, Marco. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - 2019:11(2019), pp. 229-239.

Metafisica popolare: il quartiere Don Bosco e la periferia meridionale romana tra paesaggio e artificio

Marco Falsetti
2019

Abstract

Popular Metaphysics: the Don Bosco district and the southern Roman suburbs between landscape and artifice Marked by majestic perspectives, visually related to other Roman avenues, and semantically connected to the Mausoleum of Alexander Severus, the Don Bosco quarter, in Rome, features the lithic nature of a wing and the obsessive repetition of its housing blocks. It was mainly designed by Gaetano Rapisardi in the early Fifties, by further developing the 1931 Plan of Rome, and can be considered as the only discontinuity in the national panorama of low-cost housing quarters, more related to foreign contexts than other Italian coeval experiences. Although almost completely neglected by the Italian architectural debate, the Don Bosco quarter portrays a sophisticated spatial organism, due to the monumental dimension of its blocks and the perspectival majesty of Viale San Giovanni Bosco, one of the biggest urban axis in Italy. All those elements tipify a unique morphological area, enclosed by a couple of poles: the Mausoleum and Cinecittà.
2019
Il quartiere Don Bosco, nella periferia meridionale di Roma, rappresenta uno tra gli esempi più emblematici del dopoguerra romano, anche in ragione del suo travagliato sviluppo urbano. Elaborato a partire dal piano regolatore del 1931 e completato a metà degli anni ’50, in piena epoca di speculazione edilizia, il Don Bosco si caratterizza per l’ impianto organico fortemente gerarchizzato, che lo differenzia da altre esperienze coeve, contrapponendolo ai vicini “tre tuscolani” di Muratori, Libera e De Renzi, latori di una scrittura urbana per parti. I monumentali intensivi di Gaetano Rapisardi che, unitamente alla basilica di San Giovanni Bosco, definiscono la piazza, uno spazio senza precedenti tra i quartieri di edilizia pubblica in Italia, ma anche gli interessanti progetti minori che costellano il quartiere, così come la cornice scenica del grande asse viario -aperto e chiuso dai due fondali tematici- costituiscono l’immagine peculiare di questo frammento poco indagato della periferia di Roma, a metà tra la visione piacentiniana e le scenografie di Cinecittà.
Quartiere Don Bosco; Roma; Metafisica; forma urbana
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Metafisica popolare: il quartiere Don Bosco e la periferia meridionale romana tra paesaggio e artificio / Falsetti, Marco. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - 2019:11(2019), pp. 229-239.
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